Il Consiglio dei Ministri ha approvato una serie di modifiche significative al Codice dei contratti pubblici, frutto della collaborazione tra le professioni tecniche, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Queste modifiche introducono importanti novità volte a migliorare la qualità e l’efficienza del settore delle opere pubbliche.
Tra i cambiamenti più rilevanti spicca la rinnovata applicazione dell’equo compenso ai contratti pubblici, con l’obiettivo di tutelare la qualità delle prestazioni professionali, in particolare per la progettazione. È stato stabilito un limite massimo del 20% alla riduzione dei corrispettivi negli affidamenti diretti, garantendo così il valore del lavoro svolto. “Nelle procedure di affidamento di importo pari o superiore ai 140 mila euro, la soglia del massimo ribasso consentito rimarrà sostanzialmente allineata a quella degli affidamento diretto, mantenendo un equilibrio che evita distorsioni nel mercato, mediante l’introduzione di appositi meccanismi, che, tra l’altro, premianol’offerta tecnica rispeto a quella economica.”
Un’altra novità riguarda la possibilità per le stazioni appaltanti di considerare, come requisiti di capacità tecnica e professionale, i contratti analoghi eseguiti nei dieci anni precedenti, e di dimostrare i requisiti economici tramite copertura assicurativa o fatturato globale degli ultimi cinque anni.
Rilevante è anche la definizione più precisa del partenariato pubblico-privato, considerato uno strumento chiave per la gestione delle opere pubbliche e l’attrazione di capitali privati.
Tuttavia, ci sono alcune preoccupazioni, come l’introduzione obbligatoria del premio di accelerazione, che potrebbe compromettere la qualità delle esecuzioni, e la mancata stretta al subappalto a cascata. Inoltre, delude il mancato accoglimento della proposta di rendere i concorsi di progettazione in due fasi uno strumento d’eccellenza per la valutazione delle proposte.
Nonostante queste criticità, le modifiche rappresentano un importante passo avanti per migliorare la trasparenza e l’efficienza del sistema di progettazione e affidamento, beneficiando l’intero settore e la collettività. La collaborazione tra le istituzioni e le professioni tecniche è stata essenziale per il raggiungimento di questo traguardo, e il dialogo continuo sarà fondamentale per garantire che le future riforme siano orientate alla qualità e alla trasparenza.
Scarica il comunicato stampa del CNI pubbicato congiuntamente al CNAPPC e Consiglio Nazionale dei Geologi qui